La logica fuzzy mette in discussione e modifica il concetto di logica binaria o
più comunemente logica, secondo il quale i predicati possono assumere solamente due
stati vero e falso. Questa logica +¨ alle basi del funzionamento dei calcolatori ma
chiunque può valutare quanto possa essere imprecisa e non aderente alla realtà che
vanta molteplici sfaccettature non considerate o meglio approssimate con questa lettura.
Nel mondo reale tutto è¨ questione di misura, non esiste solo il bianco o il nero, ci
sono anche le sfumature. La scienza invece tratta questi chiaroscuri come se fossero
bianchi o neri. La dottrina fuzzy ha in certa misura origini filosofiche e forse è¨
per questo motivo che è¨ maggiormente sviluppata ed utilizzata in giappone che nel
mondo occidentale.
Per mettere in crisi la logica classica basti pensare ad alcuni banali esempi.
Prendiamo una mela. L'oggetto che teniamo nelle nostre mani è una mela? Ora stacchiamone
un boccone, mastichiamolo ed inghiottiamolo. L'oggetto che abbiamo in mano è¨ ancora una
mela? O no? Diamo ancora un altro morso e cosi' via fino a finirla. La mela esiste
ancora o è¨ mutata in qualcos'altro o non esiste più? Dove resta il confine tra mela e
non mela? Quando in mano teniamo metà mela, stringiamo una mela o una non-mela? La mezza
mela mette in crisi le descrizioni in termini di tutto o niente. Questa è una mela fuzzy.
Tutto intorno a noi è in mutamento, le cose cambiano la loro identità . L'universo si
sviluppa come un fiume che scorre. Possiamo identificare ogni cosa con un'etichetta il più
precisa possibile, malgrado i nostri sforzi queste diverranno imprecise mentre le cose cambiano.
"Candela" indica una candela anche dopo che questa si è sciolta completamente o
meglio dopo che ha subito un mutamento conseguente alla combustione.
La precisione sfoggiata dalla scienza non è altro che un approssimazione di quei contorni
sfumati delle cose che altrimenti non sarebbero spiegabili con i predicati della logica classica.
Il paradosso è che la scienza ha contribuito a creare un mondo meno preciso approssimando o
trascurando "per semplicità " alcuni concetti. Questa convinzione che le cose possano
essere solo "zero" o "uno" muove fin dall'antichità . Si pensi alla logica
binaria di Aristotele che si riduce ad asserire A o Non-A. Heisenberg dimostrò ai fisici come
non tutti gli enunciati della fisica siano necessariamente veri o falsi. Bertrand Russell scopri
il paradosso del mentitore di creta: Un cretese afferma che tutti i cretesi mentono, egli mente?
Persino Einstein aveva tratto le sue considerazioni sul chiaroscuro della logica fuzzy: "Nella
misura in cui le leggi della matematica si riferiscono alla realtà non sono certe. E nella misura
in cui sono certe, non si riferiscono alla realtà ".
Bart Kosko chiamo tutto questo "il problema della non-corrispondenza: il problema è in
chiaroscuro ma la scienza non contempla che il bianco o il nero assoluti." Parliamo sempre
in termini di zero o uno ma la verità sta nella via di mezzo. La scienza descrive il mondo attraverso
degli enunciati che non sono interamente veri o interamenti falsi, non sono bivalenti ma polivalenti,
la loro verità totale sta nella via di mezzo, nei grigi chiaroscuri fuzzy. Tutte le convinzioni
scientifiche possono essere fatte crollare da una nuova esperienza. L'affermazione un filo d'erba è
verde è messa in crisi dal filo d'erba che diventa marrone. Le leggi della scienza non sono leggi o
meglio, non lo sono nell'accezione di leggi logiche come 2+2=4. Queste leggi fissano semplicemente le
osservazioni eseguite in tempi vicini nell'angolo di universo a noi conosciuto.
Per anni si è continuato ad ignorare l'aspetto fuzzy del mondo e invece che approfondirlo si è fatto
di tutto per affondarlo ed ignorarlo. Neppure Einstein offriva alternative, anzi, fermo nella sua veste di
scienziato aggiunse una nuova teoria della bivalenza: il concetto di probabilità . Secondo la teoria
matematica del caso ad ogni evento può essere associato un numero per rappresentare la probabilità del
suo verificarsi. In generale la somma della probabilità che un evento si verifichi e quella che ciò non
accada è uno. Facciamo un esempio fuzzy della probabilità : se nascondo un pedono bianco in una mano dietro
la schiena e chiedo ad un'altra persona di indovinare in che mano lo tengo, io so in che modo va l'esperimento
ma gli altri devono indovinare, calcolare probabilità . Per gli altri la probabilità è reale, per me si tratta
invece di certezza. La probabilità svanisce con l'aumento dell'informazione. Sembra quindi che la probabilità
possa risolvere il problema della visione fuzzy del mondo e della visione con la logica classica. Invece non fa
altro che aggravare la situazione, si occupa infatti di bianco o nero, testa o croce, si focalizza su due eventi
precisi. Nonostante la sua importanza, nemmeno la probabilità è riuscita ad attenuare le discrepanze tra logica
e dati di fatto.
E' utile ricordare una frase di Kosko per riassumere la controversia tra mondo fuzzy e scienza: " La
logica fuzzy comincia dove finisce la logica occidentale".
A questo punto dovrebbe essere chiaro il concetto di logica fuzzy, del chiaroscuro. Vedremo nelle sezioni
seguenti le applicazioni matematiche e tecniche.
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